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Rame e Alluminio assieme in sicurezza è possibile? Ricerca.

Inviato: 16 dic 2007 00:00
da hertz
Ciao a tutti... Premetto che sono disponibile a confronti/correzioni

Ho sempre avuto una perplessità in merito e mi sono documentato:
La domanda è questa:
E' VERAMENTE COSI' RISCHIOSO METTERE RAME E ALLUMINIO ASSIEME?

Ecco questa la tabella dei potenziali standard di Ossidoriduzione (E°).
http://www.itchiavari.org/chimica/tabel ... ziali.html

Basta guardare i due metalli incriminati (nel nostro caso Rame (Cuprum) e alluminio (Aluminium)) e vedere quello che sta a potenziale (E°) maggiore.

Ebbene esso (il rame) si riduce (cioè a lui non succede niente più o meno) e l'altro si ossida (alluminio) cioè si corrode assottigliandosi (quindi si avrebbe un rischio di forature).

Tuttavia la corrosione può subire vari tipi di processi a seconda dei materiali, esempio:
- processi a velocità costante
- processi autostimolanti
- processi autorallentanti
- processi passivizzanti

MA l'alluminio, come alcuni altri metalli con E° molto basso, è noto per le sue proprietà passivizzanti.
Cioè ha una sorta di antiruggine naturale poichè il primo strato si ossida, ma si ossida in maniera tale da formare uno film compatto protettivo stabile (di ossido) e rinnovabile in caso di danneggiamento che impedisce il proseguire della corrosione. :smile:

Posso concludere:
1) le componenti in rame non si danneggiano (Se si ha waterblock in rame, radiatore e/o tanica di alluminio al massimo si crea un forellino nella tanica/radiatore, non nei componenti in rame. Si può stare sicuri da perdite dai waterblock e dal rischio di bagnare componenti del pc)
(se si nota corrosione sul componente in rame, questa è dovuta ad altro).

2) Assolutamente non Zincare l'alluminio. Lo zinco ha un E° superiore all'alluminio. (Ok che è passivizzante ma se lo immergiamo addirittura interamente in una roba che lo corrode...)
3) Per una totale sicurezza si potrebbe introdurre un filo per esempio di magnesio nel componente di alluminio collegato all'alluminio e a terra come anodo sacrificale da cambiare ogni tanto quando si consuma (Anche se l'alluminio non fosse passivizzante, così il rischio di corrosione si riduce praticamente del tutto).
4) Dato che i due metalli non stanno a diretto contatto tra loro e spesso c'è una notevole distanza (tra i tubi che li collegano) il rischio si riduce ancora di più.
5) Se si usa acqua distillata o un liquido apposito, non elettrolitico, il rischio si riduce ancora di più.
6) Ricordo che l'allumino di persè ha già proprietà passivizzanti quindi teoricamente anche lui da solo non si consumerebbe troppo.

PS: se fate riferimenti/link a questo post per qualsiasi motivo (per dire che è giusto o è una cavolata),
siete pregati di riferire anche il mio nome: Hertz. Grazie

Inviato: 16 dic 2007 00:15
da hertz
Personalmente quando avevo appena comprato l'impianto a liquido utilizzai un radiatore di alluminio trovato in discarica, non verniciato internamente. Usato per alcuni mesi non ebbi alcuna perdita dal radiatore.
(ma anche se le avessi avute non avrei bagnato niente poichè il radiatore era fuori).

Per una definitiva conferma (non si sa mai) sto ora testando un prototipo di una cosa a liquido, che una volta completata posterò, dove
rame ed alluminio sono addirittura a diretto contatto tra di loro.

(Vi farò sapere su eventuali forme di corrosione... nn ne dovrei avere più di tanto)
Immagine


Piuttosto temete la corrosione del waterblock per alghe o bolle che girano nell'impianto.
L'areazione differenziale è infatti un ottima causa di corrosione per il vostro waterblock.

Inviato: 16 dic 2007 02:38
da John_Doe
rispondo solo al titolo del post : ELETROLISI
ossia lo scarico di elettricita statica tra i due materiali = perforazione sul punto di scarica
ciao :wink:

Inviato: 16 dic 2007 10:45
da hertz
John_Doe ha scritto:rispondo solo al titolo del post : ELETROLISI
ossia lo scarico di elettricita statica tra i due materiali = perforazione sul punto di scarica
ciao :wink:

Forse non mi sono spiegato bene.


Stiamo parlando della stessa cosa: CORROSIONE GALVANICA
. Anche se nell'elettrolisi dovrebbe esserci un imposizione esterna di una differenza di potenziale. Direi meglio più correttamente cella voltaica.
E infatti secondo la tabella dei potenziali standard si impone una differenza di potenziale standard (esattamente come dici te) di non più di 2.18v

Dato che stiamo parlando di una reazione di ossidoriduzione (in una cella voltaica quindi nella corrosione galvanica avviene una reazione di ossidoriduzione).
Una specie perciò si ossida e l'altra si riduce.
IL RAME SI RIDUCE (dato che ha un E° maggiore e fungerà da Catodo)
L' Al SI OSSIDA (fungerà da anodo)

Dunrante il processo avviene per l'anodo (l'alluminio) una dissociazione a causa dell'elettrolisi, dividendosi (quello sin superficie) in:
Al3+ si scioglierà in acqua (pronto per formare potenziale ossido)
3 elettroni migreranno fluendo verso il rame metallico

DUNQUE AL RAME NON SUCCEDE UN TUBO


Ripeto, fate una ricerca su libri di chimica, L'ALLUMINIO HA PROPRIETA' PASSIVIZZANTI come molti metalli con basso E° (come del resto tutte le leghe inossidabili sono tali perchè si ossidano comunque ma passivizzano)

Inviato: 16 dic 2007 16:38
da John_Doe
http://www.dima.unimo.it/did-leo/elettro/sld003.htm

quello che tu non mensioni e dimentichi forse
è che i due materiali sono immersi in acqua e a contatto con la nostra atmosfera (carica di elettricità)
l'elettrolisi è inevitabile tra i due materiali..........
propio perche delle particelle migrano come dici tu , si portano dietro un carico positivo o negativo che appana trovano il loro contario scaricano !!
anche se i due pezzi sono lontani tra loro le particelle viaggeranno portate dallacqua dell'impianto e prima o poi scaricheranno la loro energia su uno dei due materiali!!
ora potrai prendere tutti i libri di chimica che vuoi ma l'eletttrolisi tra questi e altri materiali è inevitabile (tranne se vetrificati o fosfatati forse), come il fulmine se ci sono nuvole cariche di neutroni positivi, prima o poi questi si scaricheanno a terra formando un fulmine appunto !! infatti quello che succede è la perforazione di uno dei due pezzi propio perche un Microfulmine si scarica sullo stesso punto !!
la prova che stai facendo dovresti portarla avanti per quelche anno, allora vedrai che agli inizi non ci sara nulla di rilevante, cosa che però con il tempo diverrra + evidente vista la perdita di materile dei due pezzi e conseguentemente perforazione di uno dei due tramite appunto elettrtolisi!!
comunque in bocca al lupo per i tuoi esperimenti :wink:
ciao

Inviato: 16 dic 2007 16:51
da hertz
John_Doe ha scritto:ora potrai prendere tutti i libri di chimica che vuoi ma l'eletttrolisi tra questi e altri materiali è inevitabile
Non ho detto che non avviene. Ho detto che il processo risulta in una successiva passivizzazione, come del resto avviene nell'acciaio inossidabile.
(cioè l'acciaio inox non è che non si ossida, ma si ossida un primo strato con la particolarità di creare un film di ossido che impedisce l'avanzamento ulteriore della ossidazione)
Si ossida cioè un primo strato che poi opera da film protettivo (E' questa la cosa da verificare dell'alluminio. Dovrebbe essere passivizzante a aquanto ricordo)


E comunque al rame non succede nulla anche se avessi torto sulla passivizzazione.
E un radiatore di alluminio non comporta rischi ai wb in rame.

Inoltre anche se l'alluminio non fosse passivizzante poichè mi sono sbagliaato, un filo di Mg azzererebbe la corrosione cmq

John_Doe ha scritto: comunque in bocca al lupo per i tuoi esperimenti :wink:
ciao
Grazie

Purtroppo sono ancora convito della teoria che dico a patto di una cosa
l'alluminio ha effettivamente proprietà passivizzanti? è questo la cosa su cui volevo far vertere la conversazione.
E' di ciò che mi sto documentando perchè da quanto mi ricordo si

Inviato: 16 dic 2007 17:41
da hertz
Ho trovato siti che confermano le proprietà passivizzanti dell' alluminio:
http://www.calypsomusic.org/DOCUMENTI/A ... osione.doc
http://www.sgcondotte.it/pages/site/Act ... sp?Actu=25
http://webuser.unicas.it/iacoviello/Capitolo%209.PDF
http://www.google.it/search?q=alluminio ... rt=30&sa=N
(qua si interessano solo di impieghi atmosferici) http://www.nonsolocittanova.it/corrosio ... e/corr.htm
Ora con questo invece possiamo concludere che se abbiamo wb in rame e radiatore in alluminio essendo il radiatore di sup interna più vasta l'ipotetica ossidazione è in misura ancora minore
http://www.euroviti.it/200mantec/PDFDOC ... e_06_3.pdf

Giungo alla conclusione che le leghe di alluminio sono passive in taluni ambienti. Dovrebbe essre per ambienti con ph tra 4 e 9.
Dato che nel mio impianto gira acqua distillata (5,9 e 7,3) in aggiunta a liquido refrigerante per radiatori che potrebbe averne variato il ph, mi farò prestare un phametro per misurare PH della mia miscela.


Ho mandato inoltre una mail ai miei profe di Chimica e Metallurgia per vedere se nelle mie condizioni di lavoro ho passivizzazione o ossidazione del componente di alluminio. :wink:
In modo tale da avere una conferma o smentita nel caso delle mie condizioni. :wink: :wink: :wink:

Inviato: 16 dic 2007 18:07
da John_Doe
stavo ora leggendo il tuo primo link :roll: :roll:
appunto come dicevi che al WB non succede nulla
, infatti subisce ilminimo danno, isto che le spese le fa il radia se in alluminio per via della "nobiltà" dei due materiali
Cito dal testo con copia incolla (sottolineato da me)

L’erosione
È un processo meccanico che si nota a volte sulla pala del timone realizzato in alluminio posta dietro l’elica di propulsione. Un fenomeno legato alla presenza di bolle d’aria generate dall’elica e che sbattono sul bordo d’attacco della pala. Si nota che l’ossigeno è un potente agente corrosivo.
Ciò accade a volte su certe vecchie barche che hanno le pale dell’elica deformate. Questo genera un effetto di cavitazione continuo.
Si può confondere questo tipo di attacco con l’elettrolisi, poiché anche essa prende l’apparenza di punture abbastanza simili. Rimane comunque molto rara da riscontrare sulle barche.

La corrosione elettrolitica
Tutte le corrosioni al contrario dell’erosione sono di natura elettrochimica. Esse derivano direttamente dal principio della pila (batteria) inventata dall’italiano Volta nel 1800: tra due metalli diversi immersi in una soluzione, sia essa acida o salina, si crea per differenza di potenziale una corrente elettrica (tensione).
Questa corrente è dovuta alla circolazione di elettroni fra i due metalli (poli) attratti dal materiale meno carico.
Questa corrosione prende forma nei seguenti due fenomeni:


1)Corrosione galvanica
Quando due metalli molto diversi (bronzo e alluminio per esempio), sono accostati in un ambiente secco, non scambiano praticamente nessun flusso di elettroni. Immergeteli nell’acqua, meglio ancora acqua di mare e la corrosione parte a tutto andare! E’ il principio della pila. La galvanizzazione di un metallo non è altro che un processo simile controllato.
Così si protegge l’acciaio ricoprendolo con un sottile strato di zinco. Avviene un trasferimento di materia che prende il nome di galvanizzazione.
La corrosione galvanica intacca dei metalli assemblati in modo non omogeneo. Un esempio lampante?
Una galloccia in bronzo fissata con viti di inox su un baglio in alluminio!

2)L’elettrolisi
Spesso usato a vanvera, questo termine indica l’azione non controllata di una fuga di corrente, anche piccolissima, in presenza di metalli. Essa accelera il processo di corrosione proporzionalmente all’intensità della corrente. La galvanizzazione e l’elettrolisi producono dei risultati abbastanza simili, ma hanno differenti cause.


Alluminio: un’ossidazione naturale!
L’alluminio contrariamente all’acciaio, si rivela passivo per natura: non c’è bisogno di proteggerlo dall’ossidazione naturale da parte dell’aria e dell’acqua.
In effetti la prima reazione dell’alluminio è quella di…ossidarsi! Particolarità unica, in un tempo brevissimo si copre di uno strato infinitesimale di allumina (ossido naturale di alluminio), praticamente trasparente e di uno spessore che non supera i quattro millesimi di millimetro.
Questo avviene tanto più esso è legato a materiali come il magnesio, che rinforza l’alluminio grazie alla coesione della sua struttura.
Possiamo quindi dire che l’alluminio si autoprotegge tramite l’ossidazione naturale superficiale.
Questa invisibile e permanente pellicola, permette all’alluminio di autoproteggersi contro diverse aggressioni, tra le quali la corrosione atmosferica.
In dieci anni, in condizioni sfavorevoli di umidità e di inquinamento, la perdita di materia originale non è superiore a qualche millesimo di millimetro.
Ecco perché la maggior parte delle barche in alluminio rimangono “nude”. Inutile dipingerle!
In compenso l’estetica è discutibile, soprattutto se si ha, spazzolando o lucidando in modo severo, fatto perdere l’aspetto brillante tipico di questo materiale. Cosa che comunque non ha alcuna influenza sulla sua protezione naturale, ritrovata istantaneamente dopo l’ultimo colpo di spazzola!
L’alluminio si protegge da solo, d’accordo.
Ma l’ossidazione protettrice naturale è diversa dalla corrosione distruttrice. Essa si manifesta essenzialmente in due forme come abbiamo già detto: la corrosione galvanica dovuta alla presenza ravvicinata di uno o più metalli di diverso potenziale, e l’elettrolisi che è legata principalmente a una fuga di corrente elettrica proveniente dalla barca stessa o, ancora più grave, dal pontile al quale essa è ormeggiata.
nel nostro caso il pontile è il case la scheda madre e tutto cio che intorno all'impianto

Anodi. Un sacrificio indispensabile
La prevenzione della corrosione galvanica si traduce su qualsiasi barca nell’installazione di anodi di zinco, il metallo meno nobile nella scala galvanica. A cosa serve?
Se ci rifacciamo al principio della pila , dal momento che due metalli di diverso potenziale vengono a contatto nell’acqua di mare, il più nobile diventa il polo positivo della pila (il catodo) e l’altro il negativo (l’anodo).[/u] C’è trasferimento di ioni di materia da un elettrodo verso l’altro, producendo della corrente elettrica continua di bassissima intensità.
Se la vostra barca in alluminio fosse in mezzo al mare, sola, e se non fosse munita di un asse d’elica in inox e di un elica in bronzo, l’anodo non servirebbe praticamente a nulla. Lo scafo in alluminio si autoproteggerebbe senza dover combattere la corrosione galvanica.
Ma l’acqua di mare, anche se in quantità piccolissime, contiene metalli e minerali in soluzione che aumentano la conduttività. Soprattutto la vostra barca è munita di quei famosi accessori metallici di cui sopra.
Per avere sotto controllo tutta l’attività galvanica elettrica, l’anodo in zinco diventa obbligatorio.
Esso sacrifica la sua materia disgregandosi nel tempo e neutralizzando le differenze di potenziale nelle vicinanze.
Essi proteggono nello stesso tempo lo scafo in alluminio e l’elica in bronzo per circa un anno.
Per sapere se il vostro anodo funziona correttamente, osservate bene la vostra elica in bronzo.
Essa deve, a ogni carenaggio, presentare un aspetto rugoso che non ha niente a che vedere con le sporcizie marine, ma si rivelerà essere semplicemente ossido di zinco depositato dall’anodo vicino.
In teoria più la dimensione della barca aumenta, più anodi ci vogliono per compensare l’incremento di superficie esposta dello scafo e le dimensioni degli accessori.
In realtà la protezione da parte di pitture di varia natura e la cura adottata nella costruzione limitano spesso l’applicazione di anodi a quelli che si possono trovare su una comune barca in VTR.
Infine per ottenere il migliore contatto possibile fra lo scafo e l’anodo, bisogna che quest’ultimo sia imbullonato o saldato, senza strati di pittura o isolanti di varia natura.
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qui parla di acqua marina , comunque di sali minerali contenuti nell'acqua e questo spiega perchè di solito non si usa l'acqua del rubinetto...............sto dando una occhiata agli altri link :wink:

Inviato: 16 dic 2007 19:49
da John_Doe
nel secondo link, descrive appunto che hano dovuto isolare la tubatura con una apposita lega di 85% ri Zinco e 15%allumino apunto per ovviare alla corrosione ,se non erro :roll:

il 3 link mi riporta a una ricerca google e se osservi il link dei rivetti a strappo vedrai che sono anchessi in una lega con minima parte in alluminio propio per ovviare all'effetto da noi citato
:roll: :roll:

questo è tratto dal documento sezione_06_3 in pdf 4 link mi pare :roll:
qui dice + o - le stesse cose ma spiega un pò meglio cosa succede al metallo meno nobile e cosa succede tra wb in rame e radia o altro in allu.

IL FENOMENO DELLA CORROSIONE
Cos' è la corrosione
La corrosione è il consumo o l'alterazione del metallo dovuto a reazione galvanica (elettrochimica)
o ad attacco chimico diretto.
La maggior parte dei metalli non è stabile nell'atmosfera tendendo a formare, in presenza di
umidità e ossigeno, soluzioni chimiche stabili come l'ossido sull'acciaio (ruggine).

La corrosione per attacco diretto

La corrosione per attacco chimico diretto più comune è la corrosione atmosferica, dovuta a
ossigeno, diossido di carbonio, vapore d'acqua, zolfo e composti del cloro.
La presenza d'acqua o di umidità dell'aria è determinante per il fenomeno di attacco diretto.
La rapidità della corrosione è poi tanto maggiore quanto più sono presenti gli elementi inquinanti
tipici delle atmosfere industriali o anche nebbia salina, correnti elettriche vaganti e molti altri fattori.

La corrosione elettrochimica

La corrosione elettrochimica è un fenomeno di corrosione accelerata che si verifica quando si
accoppiano metalli diversi.
E' del massimo interesse, proprio perchè spesso si verifica in pratica, che le viti siano di materiale
diverso da quello che devono collegare.
Il fenomeno chimico merita di essere ricordato:
quando due metalli di diverso potenziale elettrico vengono accoppiati in presenza di un terzo
elemento (elettrolito) si genera un leggero flusso di elettroni che vanno dal metallo meno nobile,
avente maggior potenziale (anodo o polo positivo +), a quello meno nobile, avente minor
potenziale (catodo o polo negativo -).
Gli elettroni che abbandonano il materiale meno nobile per avviarsi, più o meno rapidamente
(dipende dal tipo di elettrolito che favorisce questa reazione), verso il materiale più nobile,
impoveriscono così il metallo da cui si spostano, deteriorandolo irreparabilmente.


Vediamo cosa succede in un esempio pratico, Atmosfera umida
illustrato nella figura, quando si usa una vite
autofilettante di acciaio su una lamiera di rame, con
presenza della sola umidità atmosferica che agisce da
elettrolito: le particelle positive dell'acciaio si spostano
verso l'atmosfera, assorbendo ossigeno e idrogeno e
diventano così ioni di ferro; gli elettroni (particelle
negative) passano attraverso l'acciaio al rame e
all'atmosfera, dove si combinano con ossigeno e
acqua diventando ioni idrossili. Questi ultimi,
combinandosi con gli ioni di ferro producono l'ossido di ferro, meglio conosciuto come " ruggine". Ecco
nascere così per il semplice effetto di un
accoppiamento inadeguato di metalli diversi, il
classico prodotto della corrosione.

:roll: :roll: :roll:
interessanti come link comunque spiegano molte cosette thks :D
ciauz :wink:

Inviato: 16 dic 2007 19:52
da hertz
Ti ringrazio veramente per la tua attenzione. E' infatti da un po' che mi frulla per la mente questa perplessità.
PRIMO LINK, parti da te sottolineate:
Sostengono quello che ho detto anche io, escudendo il mio dubbio sulla passività dell'alluminio


- Parte iniziale, Parte uno, prima parte del punto due:
Quindi come dicevo al rame succede non poco, ma assolutamente nulla.
Esatto, acqua distillata non acqua del rubinetto.
- seconda parte del punto due:
Come avevo detto con un anodo sacrificale il sistema non presenta rischi di corrosione
- il punto uno:
qua considera i sali disciolti nell'acqua. Nell'acqua distillata sono praticamente assenti (o non la chianeremmo così. Il punto è: sono sufficientemente rari?)

E ora ti espongo alcune perplessità:
- Ma se il case è direttamente collegato a terra (come lo è) non ci dovrebbero essere correnti vaganti.
In un molo ok dato che molti componenti sono cattivi conduttori, ma qua abbiamo un filo di rame che si innesta direttamente nel terreno dal case.
(l'unica ipotesi è che non riesca a fare completamente il suo lavoro, ma non credo che questa inefficienza sia così grossa)
- Inoltre l'acqua distillata ha un alta resistività e dovrebbe opporsi al passaggio di corrente.

Inviato: 16 dic 2007 20:08
da hertz
Come dai tuoi post converrai ora con me, che dunque quanto da me prededentemente detto come certo sulla corrosione è corretto
Unica eccezzione la passivizzazione dell'alluminio che non è detto verificarsi nelle nostre condizioni di esercizio.

Bisogna verificare questo con fonti più accurate. Anche se una messa a terra non adeguata annullerebbe ipotetiche proprietà passivizzanti.
Potremmo essere benissimo in casi di non passivizzazione dunque. In tal caso resta da vedere l'entità dell'effetto e la celerità data la grande differenza di superfici tra radiatore in Al e wb.

Dunque
- dormiamo tranquilli con un anodo sacrificale (rischio nullo se mantenuto in maniera corretta)
- il nostro waterblock in rame si può rilassare, non subirà alcun danno. Al massimo si fora il radiatore ai Al che è all'esterno del pc
(e dunque è assolutamente scorretto affermare che si può danneggiare il Wb in rame, come mi era stato detto altrove)

Inviato: 16 dic 2007 20:15
da John_Doe
hertz ha scritto:Ti ringrazio veramente per la tua attenzione. E' infatti da un po' che mi frulla per la mente questa perplessità.
e di che :grin: hai esposto un quesito che credo interessi a molti e lo trovo interessante :D il forum serve a questo senno che Forum è :oops: :lol: :lol: :lol: :lol
hertz ha scritto: - seconda parte del punto due:
Come avevo detto con un anodo sacrificale il sistema non presenta rischi di corrosione
si l'anodo potrebbe essere una valida soluzione ! se ne parlava tempo fa in altri post :roll: che appunto un anodo in magnesio ovvierebbe alla corrosione degli elementi circostanti fino alla sua dipartita a quel punto....bhe lo abbiamo gia scritto :D

hertz ha scritto: E ora ti espongo alcune perplessità:
- Ma se il case è direttamente collegato a terra (come lo è) non ci dovrebbero essere correnti vaganti.
In un molo ok dato che molti componenti sono cattivi conduttori, ma qua abbiamo un filo di rame che si innesta direttamente nel terreno dal case.
(l'unica ipotesi è che non riesca a fare completamente il suo lavoro, ma non credo che questa inefficienza sia così grossa)
credo che, la cosa dipenda dal fatto, che la corrente di massa di cui parliamo prima di raggiungere l'apposito filo o nel suo traggitto per farlo , attraversi i componenti e altro a differenza dell'acqua che si puo invcanalare in tubature, quella scarica è libera di girare prima di uscire, senza contare il possibile strascico che si lascia alle spalle :roll: :roll: già perche non tutta va via :( e poi i ritorni che ce ne possono essere da un altro elemento agganciato allo stesso scarico :x
na caciara insomma :lol: :lol: :lol:

Inviato: 17 dic 2007 10:55
da hertz
Ok abbiamo convenuto che l'alluminio ha effettivamente proprietà passivizzanti in taluni ambienti.
Ma assai probabilmente non sono presenti i presupposti nel nostro tipo di ambiente: quello del raffreddamento a liquido.
(Certo non bisogna usare acqua normale o si ossida per forza tutto, è sottointeso. Con l'acqua distillata intendo, magari con l'aggiunta di liquido per radiatori)

Mi informerò ulteriormente per:
-E eventualmente stimare se c'è nel nostro ambiente una particolare procedura di corrosione prevalente (omogenea, pitting, ecc..)
-Eventualmente stimare la celerità del suddetto fenomeno
-Se ci sono strategie ulteriori di rallentamento/blocco a parte quelle già sopracitate

Almeno stiliamo una conclusione di quanto detto.
Grazie per l'attenzione

Inviato: 18 dic 2007 20:57
da John_Doe
hertz ha scritto:Come dai tuoi post converrai ora con me, che dunque quanto da me prededentemente detto come certo sulla corrosione è corretto
Unica eccezzione la passivizzazione dell'alluminio che non è detto verificarsi nelle nostre condizioni di esercizio.

Bisogna verificare questo con fonti più accurate. Anche se una messa a terra non adeguata annullerebbe ipotetiche proprietà passivizzanti.
Potremmo essere benissimo in casi di non passivizzazione dunque. In tal caso resta da vedere l'entità dell'effetto e la celerità data la grande differenza di superfici tra radiatore in Al e wb.

Dunque
- dormiamo tranquilli con un anodo sacrificale (rischio nullo se mantenuto in maniera corretta)
- il nostro waterblock in rame si può rilassare, non subirà alcun danno. Al massimo si fora il radiatore ai Al che è all'esterno del pc
(e dunque è assolutamente scorretto affermare che si può danneggiare il Wb in rame, come mi era stato detto altrove)
come da ricerca fatta con te qui su questepagine (se possiamo definirla tale)
direi di si il Wb in rame subisce meno danni delle parti in alluminio essendo in un materiale + nobile!!
però non è finita qui purtroppo :? :? :(

non è scorretto che in presenza di allumino o altro materiale di diversa nobiltà (da ora la chiamiamo cosi almeno si capisce di che parliamo)il Wb non presenti danni :oops: :oops: :oops:(se non isolati a dovere)
ora mi spiego perchè da come si legge potreste dire: John sta fuori fino a ora diceva A ora dice B !!!

come da link illustrati e parti da me e da Hertz evidenziate, il risultato che ne viene, dopo riflessione (come evidenzia Hertz) appunto il WB non subisce danni!! bhe non è del tutto esatto !!

il Wb non subisce danni nell trasferimento di materiale meno nobile ma ce da vedere le conseguenze !!

dal momento in cui la scarica raggiunge il rame le particelle di metallo meno nobile passano al nobile , si vero !! Mha non si fondono ad esso in maniera omogenea al momento del passaggio !!! bensi creano delle scorie sul materiale nobile !! scorie che non ricoprono in maniera omogenea il nostro wb e leparti esposte , bensi si depositano in maniera scomposta creando resistenza e zone di accumulo per gli altri materiali in sospensione !!!

ORA : al momento in cui si interverrà alla pulizia delle parti compromesse si asporteranno le suddette scorie e residui di materialemeno nobile !!
questo porterà all'inevitabile incision/intaccatura/attacco dell materiale nobile!
ossia asporteremo si il materiale/sporcizie in eccesso e i resti non desidertati , ma facendo cio asporteremo parti di materialeprimario del WB !!
in conclusione(mia :P ) : non per come la vedo l'uso di allu in impianto con Wb in rame è comunque sconsigliato perchè deteriora Anche il WB ,pur se indirettamente !!

ora però c'è anche da dire che in generale e per la maggior parte i radiatori che si utilizzano nel Watercooling NONsono in alluminio !!
bensi in rame le tubature e a volte le alettataure e in ottone o bronzo (comunquelega) le parti superiori come i cappellotti e i raccordi !!!

percui il nostro discorso **sarà valido nel caso in cui l'impianto fosse ricavato con materiale di recupero (radiatori per raffreddamento/riscaldamento auto) o nel caso di materiali veramente a basso costo !!

c'è anche da dire che prima di considerare chiusa la nostra (tua Hertz) ricerca dovremo fare altre ricerche e prove ( :mad: fare ricerche per la ricerca !! siamo fuori qui è :mad: :lol: ) e magari aspettare risposte di altri utenti e non + o - capaci di noi :grin: :grin:


** vero a metà , la trovo validissima e mi ha fatto veramente piacere lo scambio di opinioni con Hertz :D


:wink:

Inviato: 19 dic 2007 14:55
da hertz
Sono d'accordo con te.

Grazie per l'attenzione e le perplessità chiaritemi.